Il mercato immobiliare di oggi tra dati, emozioni e fasi storiche

smart working in terrazzo

Quasi un anno fa, in piena pandemia da Covid-19, avevo azzardato delle previsioni riguardo al settore delle compravendite immobiliari sulla base delle mie prime impressioni, a caldo.

Ovviamente si trattava di ipotesi senza valore statistico sull’andamento del mercato immobiliare, basate sull’osservazione delle richieste di case da acquistare e limitate alle zone in cui gestisco vendite e acquisti di immobili: Locate Varesino, Caronno Pertusella, Tradate, Mozzate, Carbonate, Lonate Ceppino, Cislago, Rovello Porro, Castiglione Olona, Venegono Inferiore, Turate, Limido Comasco. A queste, nell’ultimo anno si sono aggiunte transazioni anche a Milano e in località limitrofe quali Misinto, Senago, Limbiate, Bollate, Legnano e Ceriano Laghetto.

Un’area circoscritta ma abbastanza ampia da rendere interessanti alcune similitudini e richieste sempre più frequenti.

mercato immobiliare, case con terrazzo o balconeDal locale al globale: una ricerca di spazio e luoghi a misura d’uomo

A distanza di molti mesi posso confermare le mie impressioni, che sembrano avallate anche da una ricerca dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, i cui risultati le allargano all’intera penisola.

L’indagine in questione analizza diversi aspetti nei trend immobiliari della seconda parte del 2020 su cui si elaborano previsioni per il 2021.

Tra essi risaltano alcuni degli elementi che anch’io avevo messo in luce precedentemente: la ricerca di spazi nuovi finalizzati a creare un equilibrio tra tempo lavorativo e tempo libero, il desiderio di case più grandi e di soluzioni indipendenti o con spazi esterni.

A questi si aggiunge una nuova tendenza che anch’io riscontro con sempre maggiore frequenza: una generalizzata migrazione dalle grandi città alle piccole province.

Le percentuali raccontano un evidente calo di acquisti nelle grandi città e nelle zone più centrali, che risulta invece molto contenuto nelle aree più periferiche nell’hinterland delle metropoli, in particolare a Milano.

Dai numeri alle emozioni: un nuovo approccio all’abitare

I risultati di queste statistiche non mi stupiscono ma, al di là dei numeri, ciò che considero più interessante è il nuovo modo di vivere la casa con cui mi confronto ogni giorno nelle richieste di chi mi contatta.

Un cambio di mentalità che, a mio parere, influenzerà a lungo le scelte immobiliari che domineranno il mercato immobiliare nel prossimo futuro.

È impossibile ignorarlo: il panorama immobiliare è cambiato, insieme alle emozioni legate alla casa.

Il lockdown, lo smartworking e la didattica a distanza hanno svelato a tante persone quanto le loro case fossero sottodimensionate rispetto alle esigenze attuali.

Chi ha trascorso questi mesi in appartamenti senza balconi, terrazzi o giardini ha rivalutato l’importanza degli spazi esterni, mentre coloro che vivevano soli o lontani da familiari e amici hanno sperimentato il trauma della solitudine e dell’isolamento.

A tutto questo si è aggiunto un nuovo approccio al lavoro: poter svolgere a distanza la propria professione ha indotto molte persone ad abbandonare il caos, i prezzi esorbitanti e l’anonimato delle grandi città per scegliere di trasferirsi in luoghi più piccoli, accoglienti e a misura d’uomo.

Come era già accaduto in altre fasi storiche, le emozioni diventano tendenze che cambiano il mondo intorno a noi.

Case fuori città, mercato immobiliareUn ritorno alle case spaziose, a volte anche da condividere

Qualcuno potrebbe pensare che ci troviamo in una situazione totalmente nuova, ma non è del tutto così.

La ricerca di case grandi, ad esempio, fino agli anni 80 era un trend predominante. Nell’immaginario collettivo le case erano lo scenario principale dell’esistenza di chi le abitava: si cercavano metrature ampie, camerette per ogni figlio, giardini da curare e dove far giocare i bambini, oltre a zone studio per ritagliarsi momenti tranquilli per il lavoro o gli hobby.

Poi sono cambiate le abitudini. I luoghi del tempo libero hanno cominciato a spostarsi fuori dalle abitazioni e le persone hanno cominciato a viaggiare e ad uscire molto di più.

La centralità è diventata predominante, in una ricerca di case meno isolate e, per forza di cose, con metrature più ridotte.

Anche se giardini e terrazzi sono rimasti opzioni desiderabili, lo spostamento verso le città ha reso gli spazi esterni una caratteristica secondaria al momento di scegliere una casa.

Già negli anni ’90 le case erano diventate luoghi di passaggio in cui il confort era secondario rispetto alla posizione.

Ora, dopo la pandemia che ci ha costretti tutti a casa, stravolgendo le nostre abitudini, la tendenza si è invertita e c’è un ritorno alle origini: siamo meno mondani, è aumentato il numero di persone che sceglie di vivere in piccoli paesi o che cerca grandi giardini e terrazzi da vivere nel quotidiano e la periferia ha riacquistato un appeal che sembrava perduto.

Ad accentuare questo ritorno ad abitudini ormai dimenticate, si sono aggiunte le possibilità offerte dai bonus statali per le ristrutturazioni: molti acquirenti stanno valutando grandi rustici che richiedono interventi importanti, spesso anche per viverci con parenti o amici.

Il forte senso di solitudine sperimentato durante questi mesi ha accentuato il bisogno di condivisione e vicinanza ad una comunità di riferimento.

Insomma, per chi vende o cerca case ampie con spazi aperti in piccoli comuni è un ottimo momento.

Contattami se ti rivedi in questa descrizione e cerchi o offri case nelle zone Limitrofe a Como, Varese, Saronno o Milano!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *