Conciliare i tempi della burocrazia e quelli delle banche

La vendita della casa di Gerardo e Luciana: capitolo 3

Non tutti tengono conto del fatto che, se si vuole vendere un immobile con eventuali irregolarità catastali e burocratiche e c’è di mezzo anche la richiesta di un mutuo, è necessario trovare un complesso equilibrio tra i tempi della burocrazia e quelli delle banche.

Si tratta di processi diversi che, se non coincidono nel modo giusto e rischiano di ostacolarsi a vicenda.

Per evitare brutte sorprese servono molta esperienza, ostinazione e competenze tecniche che permettono di raggiungere l’obiettivo anche in situazioni molto complicate: situazioni come quella  di Gerardo e Luciana che, dopo un momento di stallo iniziale ha rivelato parecchi problemi tecnici e urbanistici.

Una buona alternativa è quella di affidarsi ad un consulente finanziario di fiducia: io, per esempio, collaboro con un professionista dall’approccio commerciale veloce e risoluto, che cerca di risolvere tutte le questioni relative ai prestiti limitando al minimo i tempi.

In questo caso, nonostante il mio invito a farsi seguire da noi, l’acquirente della casa di Gerardo e Luciana preferì affidarsi alla propria banca (con le conseguenze che racconterò in questo e nel prossimo post).

MutuoDopo alcuni mesi di attesa, la banca chiude finalmente la prima fase della pratica per il mutuo richiesta dall’acquirente: la delibera sul suo reddito ha avuto un esito positivo. Ora verranno eseguiti i controlli sulla casa da parte del perito dell’istituto di credito.

È una buona notizia, ma purtroppo dal comune non ci sono ancora notizie riguardo alle richieste che abbiamo presentato per sanare ogni irregolarità e unificare la scheda catastale.

Per non rischiare che la perizia avvenga senza aver ricevuto tutta la documentazione necessaria, decido di muovermi personalmente: oltre a presentarmi in Comune di continuo, chiamo più volte l’ingegnere responsabile dei lavori chiedendo la sua collaborazione al fine di accelerare la pratica.

Purtroppo, nonostante i miei sforzi, il sopralluogo viene fissato prima che il comune abbia rilasciato la sanatoria.

A quel punto decido di presentarmi di persona all’appuntamento, in modo da spiegare ogni cosa al perito nella speranza che accetti di aspettare il tempo necessario per la chiusura delle pratiche.

Si tratta di una delle tante iniziative che ho deciso di prendere in autonomia, nonostante le mie mansioni non prevedano niente del genere.

Mi rendo conto però, che senza un intervento diretto da parte di qualcuno competente in materia, la situazione rischia di precipitare, costringendo Gerardo e Luciana a ricominciare da capo con la ricerca di un altro compratore.

Insomma se la banca e la burocrazia non ti sono amiche, fai almeno in modo che lo sia l’agenzia immobiliare che ti segue!  

Così, anche se non è facile aiutare il perito a ricostruire una storia così complessa e intricata, ci provo con il massimo impegno e – alla fine dell’incontro – riesco a strappargli un gesto di preziosa apertura: lascerà in sospeso la perizia in attesa delle carte necessarie per chiuderla con un esito (si spera) positivo.

È il primo punto a nostro favore. Per un attimo tiro il fiato, nella speranza che sia l’inizio di un percorso in discesa.

Cerco di essere ottimista, trasmettendo fiducia a Gerardo e Luciana: non appena il Comune ci avrà fatto avere gli ultimi documenti tutto procederà quasi in automatico.

Purtroppo, affidarsi a quella banca non è stata davvero una buona idea.  Ci saranno altre questioni da risolvere.

 

Vuoi scoprire cos’è successo? Segui il prossimo post e lo scoprirai.

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